menù
logo bianco
 
trentino
booking
X
Arrivo
 
Partenza
 
 
Adulti
 
Bambini

I fatti di Carzano - Il sogno di Carzano


Tra Spera e Carzano si possono riscoprire i luoghi interessati da questa vicenda bellica, tra le più controverse  per quanto riguarda l’avanzata italiana in Trentino

Ricapitolando in sintesi: nel settembre 1917  l’ufficiale austriaco di origine slovena Ljudevit Pivko, di sentimenti antiasburgici,  fornisce informazioni dettagliate e disponibilità ad agire ad un ufficiale del Servizio Informazioni Italiano, il maggiore Cesare Pettorelli Lalatta. Concordate data ed ora dell’attacco italiano, Pivko -con altri congiurati- aveva provveduto ad  addormentare gli uomini di guardia in linea, narcotizzandoli, ed a garantire l’apertura di un varco. Ma il generale Etna, forse per diffidenza ma più probabilmente per scarsa fiducia nell'impresa, non fu in grado di avere per tempo le truppe che dovevano operare lo sfondamento delle linee austriache e puntare su Trento.

Dei 44 mila soldati schierati, solo 800 bersaglieri, al comando del maggiore Ramorino attraversarono il varco predisposto dai congiurati slavi, venendo però presto sopraffatti dalla reazione austriaca messa in allarme dai mancati collegamenti tra i posti di guardia. Il sogno di Carzano -arrivare sino a Trento- si risolve così in un inutile  bagno di sangue. 

Appena sopra il paese di Strigno si incontra il “Casermone Austriaco” (caserma Degol attualmente dismessa) all'epoca sede di comandi italiani e del reparto del maggiore Pettorelli-Lalatta (Finzi), ispiratore dell’operazione. La caserma, iniziata nell'anteguerra e rimasta in parte incompiuta, venne occupata dagli italiani all'inizio del conflitto.
All'ingresso dell’abitato di Spera sulla destra, nella “terra di nessuno”, si trova il capitello votivo presso il quale si erano svolti i colloqui notturni tra il colonnello Lalatta e il tenente Pivko. Da lì un sentiero conduce alla frazione di Castellare, primo avamposto austriaco -presidiato da un reparto bosno-erzegovese- conquistato dalle truppe italiane dopo che Pivko aveva provveduto a drogare i soldati imperiali.

Nella piazza principale di Carzano si trova una lapide commemorativa: l’attuale iscrizione è andata a sostituire quella d’epoca fascista, molto più agguerrita ed ostile nei confronti dell’antico avversario. 

QUI
IL 18 SETTEMBRE 1917
NELL’INFRANTO “SOGNO DI CARZANO
BERSAGLIERI DEL 72° BTG.
FANTI E ALTRI COMBATTENTI ITALIANI
SI IMMOLARONO
CON SOLDATI AUSTRO-UNGARICI
NEMICI DELLA BATTAGLIA
AFFRATELLATI NEL SUPREMO SACRIFICIO
PER LA PROPRIA PATRIA
A PERENNE RICORDO
QUESTO TEMPIO
È LORO DEDICATO

All’interno della chiesa furono rinchiusi i soldati bosniaci catturati e nella corte dell’adiacente palazzo Buffa vennero sepolti in una fossa comune i caduti italiani mentre quelli austriaci ebbero sepolture singole.

Salendo dal paese verso Telve, all’altezza del campo da calcio, appena prima dell’incrocio con la strada provinciale del Passo Manghen, sulla destra appare il bunker in cemento , sede  del maggiore Lakom, occupato nella notte del 18 settembre. Un iscrizione in cemento ricorda i costruttori 2° battaglione del 36° reggimento fanteria austriaco.
Sul torrente Maso, alle falde di Monte Frattoni, si trovano i rilievi detti “Testa di ponte di Mentrate dove erano collocate le postazioni avanzate austriache che causarono il maggior numero di perdite tra i bersaglieri impegnati nell’azione di Carzano.

Per approfondire:
Girotto Luca e Gioppi Franco, Itinerari della Grande Guerra in Valsugana Orientale e Tesino, Tipografia Litodelta, Scurelle (TN) 2007, pp. 33-36.
Cesare Pettorelli Lalatta, Il sogno di Carzano, Cappelli, Bologna,1926.
Cesare Pettorelli Lalatta, L'occasione perduta: Carzano 1917, Mursia, Milano, 2007.
Luigi Sardi, Carzano 1917, Curcu & Genovese, Trento, 2007.
Umberto Mattalìa, Nuove cronache e storie valsuganotte: la battaglia di Carzano, Gaiardo, Borgo Valsugana (TN) 1996. 
Arturo Marpicati, L'azione di Carzano: (come saremmo piombati su Trento un mese prima di Caporetto), in Ritratti e racconti di guerra, Cappelli, Bologna, 1932, pp. 195-204
Gianni Faustini, Il Sogno di Carzano, in Strenna Trentina, 1997, Tridentum, Trento, pp. 213-215.
unchecked checked
Richiedi Informazioni
E tu... di che vacanza sei?
I dati verranno trattati nel rispetto della normativa sulla protezione dei dati personali. Tutte le informazioni sono disponibili nella Privacy Policy.
Invia!