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Oreste Ferrari


Oreste Ferrari nacque a Locca di Ledro (oggi Bezzecca, in provincia di Trento) il 5 maggio 1890 da Giuseppe e da Erminia Bartoli. Frequentò le scuole magistrali di Rovereto, giovanissimo collaborò sotto pseudonimo con prose e poesie, a giornali e riviste locali. 
Fu vicino a C. Battisti e collaboratore dei suoi periodici Vita trentina e Il Popolo.

Scoppiata la guerra, passò clandestinamente in Italia; assegnato all'ufficio stampa della Commissione dell'emigrazione trentina; nel gennaio 1915 fu uno dei fondatori del giornale L'Italia irredenta.

Arruolato volontario, fu inviato a combattere nella Valle di Ledro, suo paese natale.
Assegnato nell'aprile 1916 alla 1ª armata, raggiunse Bassano, da dove fu trasferito al fronte; ferito il 18 maggio 1915 a monte Maggio, fu congedato col grado di tenente.
A Milano, nel 1917, fu tra i fondatori e poi collaboratore de “La Libertà”, giornale di sostegno della causa trentina.

A guerra finita continuò la collaborazione al giornale, portato a Trento, dove anche egli si era trasferito; nel 1922 ne assunse la direzione. L'intransigenza del periodico portò a sequestri e ad atti di violenza che lo costrinsero a cessare le pubblicazioni il 31 dicembre 1925. Tra gli ideatori e i collaboratori del Trentino, rivista della Legione trentina nata alla fine del 1924, fino al 1932 vi pubblicò poesie e prose oltre a traduzioni di autori tedeschi e francesi. Curò nel 1925 il volume “Martiri ed eroi trentini della guerra di redenzione”, ricco di documenti sull'arresto, il processo e la condanna di Cesare Battisti, Fabio Filzi e Damiano Chiesa, e nel 1935 “Per l'Italia immortale - Cesare Battisti - La sua terra e la sua gente”.

Redigeva intanto alcune guide turistiche, fra le quali la “Guida di Trento” e “Itinerari turistici trentini” del 1927. Nel 1930 si trasferisce a Milano e con l'appoggio di Enrico Somarè divenne collaboratore di diverse riviste, continuando l'attività di traduttore. A Milano collaborò alle riviste del Touring Club italiano e, dal 1937 al 1941, divenne redattore addetto alle guide. Il 1º luglio 1941 era entrato a fare parte dell'ufficio studi della Banca commerciale italiana di Milano, trovandovi un ambiente corrispondente alla sua sensibilità letteraria e soprattutto ai caratteri del suo antifascismo. Vista la sua conoscenza della lingua tedesca, fu incaricato di operare una cernita delle pratiche storiche della Commerciale; del suo lavoro restano una serie di cartelle denominate "Dossier Ferrari".

Nel febbraio 1943 perdeva la moglie e la figlia sotto un bombardamento; il figlio, attivo antifascista, morì nel novembre successivo precipitando in un burrone mentre tentava di espatriare in Svizzera. Colpito dai lutti e ricercato dalla polizia tedesca, fuggì a Lugano sul finire del ‘44.
Eletto membro della Consulta nazionale per il Trentino nel settembre 1945, svolse il mandato fino alle elezioni del 1946. Rinunciò poi ad ogni ulteriore incarico politico per proseguire il lavoro a Milano presso la Banca commerciale e dedicarsi all'attività poetica e alle traduzioni di autori tedeschi e francesi. Morì a Bellinzona (Svizzera) il 10 febbraio 1962.


Per approfondire: 
Maria Garbari, Ferrari Oreste in Dizionario Biografico degli Italiani, Volume 46, Roma : Istituto Enciclopedia italiana, 1960; p. 641-643.
In memoria di Oreste Ferrari : Locca di Bezzecca 5-5-1890-Bellinzona 10-2-1962 : letterato e poeta, volontario e invalido della guerra 1915-1918, assertore della Resistenza, consultore nazionale, a cura del Museo trentino del Risorgimento e della Lotta per la Libertà e della Legione Trentina, TEMI, Trento, 1963.
Necrologio, in Studi trentini di scienze storiche, vol. XLI, 1962, pp.209 e ss. 
S. Segalla, O. F. scrittore, in Studi trentini di scienze storiche, vol. XLII, 1963, pp. 71-77.
 
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