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Ottone Brentari


Nasce a Strigno il 4 novembre 1852 da Michele, ufficiale giudiziario, e Elisabetta Negrelli, nipote del celebre ingegnere che progettò il Canale di Suez. Lasciato Strigno, segue il padre a Rovereto, a Malè, a Fondo e Cembra.
Rimane orfano di padre in tenera età e con la madre si stabilisce a Rovereto, dove segue i corsi elementari ed inizia gli studi tecnici, che poi abbandona, per conseguire nel marzo 1873 la maturità classica.
Prosegue gli studi letterari di storia e geografia a Innsbruck, Vienna e Padova, dove si laurea nel 1877. Inizia a praticare l'insegnamento a Rovereto e poi a Pisino, in Istria. Dopo la laurea e l'abilitazione all'insegnamento nelle scuole medie è a Catania, dove si sposa, nel 1878, con Domenica Fusaro.

Nel 1879 si trasferisce a Bassano del Grappa per insegnare lettere al ginnasio e assumere la carica di direttore dell'istituto scolastico. Pur gratificante, la vita dell'insegnante non lo soddisfa pienamente. A partire dal 1887 inizia a collaborare con il "Bollettino del Club Alpino Italiano", dal 1890 al 1910 collabora con "Letteratura", "Tridentum", "Nuova antologia", "Bollettino della Società Bibliografica Italiana", "Almanacco Bemporad".

Proprio la passione per il giornalismo lo spinge, nel 1890, ad abbandonare l'insegnamento e, nel 1893, a trasferirsi a Milano, dove collabora con "Il Corriere della Sera" e con diverse altre riviste di Trento, Venezia, Vicenza e Catania. Nel 1908 lascia il Corriere per fondare "Italia Bella", un mensile turistico caratterizzato da forte patriottismo.

Con l'avvento della Grande Guerra Brentari, fervente interventista, fonda la "Lega Nazionale Italiana". Nel frattempo, dal Corriere, illustra ai lettori i "Bollettini del Comando Supremo".

Nell'immediato dopoguerra si interessa della ricostruzione e per conto della Lega Nazionale di Milano, svolse nei mesi di aprile e maggio del 1919 un’inchiesta sullo stato delle popolazioni redente e sulla ricostruzione, in seguito pubblicata col titolo "Le rovine della guerra nel Trentino".

Nell’autunno dello stesso anno scrisse diverse lettere ai giornali, a membri del Parlamento e del Governo, in seguito raggruppate nell’opuscolo "Lettere dal Trentino", per lamentare  inefficienze e ritardi nell’opera di assistenza e di ricostruzione. Le tre lettere che riguardano la Valsugana orientale sono pubblicate inizialmente sul giornale "La Perseveranza" di Milano con il titolo "Il cimitero del Trentino".

Brentari rientra a Trento nel 1920 per dirigere il settimanale liberale "La Libertà", ma alla fine dello stesso anno si dimette per divergenze politiche con i finanziatori del giornale, sganciandosi dal Partito Liberale Trentino. Inizia un impegno appassionato a sostegno della ricostruzione soprattutto di quelle zone del Trentino più martoriate dalla guerra.
Con articoli, conferenze, numeri unici, lettere aperte a onorevoli, non si stanca di far presente la tragica situazione. Denuncia apertamente i ritardi burocratici e l'incompetenza delle amministrazioni comunali.
Il 2 giugno 1920 tiene a Milano la famosa conferenza "L'allegra agonia del Trentino": "Tutto il bene vien fatto male, e tutto il male vien fatto bene", queste le sue parole.

Nel 1921 concorre per un seggio al Parlamento nelle liste del Partito Liberale Democratico ma non viene eletto. Verso la fine dell'anno si ritira a Rossano Veneto, nella casa di proprietà della moglie, dove muore il 17 novembre.

Ottone Brentari, figura di giornalista - scrittore, appassionato alpinista e viaggiatore, noto per le sue guide turistiche del Trentino e non solo, si occupa anche di saggi storici e si dedica alla poesia. 

Alla figura di Ottone Brentari, il paese natale di Strigno ha intitolato la locale scuola media, mentre poco distante dalla sommità della Cima d'Asta gli è stato dedicato alla sua memoria il rifugio alpino della Società Alpinisti Tridentini (SAT), situato a 2.480m s.l.m. .


Per approfondire: 
Attilio Pederzini (a cura di), Rovine, La Valsugana orientale nella distruzione nella Grande guerra, ed. Croxarie, Strigno 2003.
Antonio Zanetel, Dizionario biografico di uomini del Trentino sud-orientale, Alcione, Trento, 1978.
Danilo Curti, Giuseppe Gorfer, Rodolfo Taiani, Giuliano Tecilla, Protagonisti. I personaggi che hanno fatto il Trentino. Dal Rinascimento al Duemila, S.I.E. Trento, 1997.
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