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Forte Belvedere

Realizzato tra il 1908 e il 1912, Forte Belvedere – Gschwent è una tra le più grandi fortezze austro-ungariche di montagna mai realizzate.  Nella costruzione della fortezza, il progettista Rudolf Schneider adottò soluzioni nuove e sperimentali. Si nota subito come il forte non sia più concepito come una costruzione in cui tutto è raccolto in un unico complesso architettonico, bensì come un'opera articolata che si compone di diversi fortini per il combattimento ravvicinato; il tutto collegato a mezzo di corridoi e gallerie in roccia.

I ripidi dirupi di roccia da ben tre lati conferivano a Forte Belvedere una naturale sicurezza rispetto agli assalti della fanteria nemica; inoltre lungo la linea frontale era stato scavato un profondo fossato e piantata una duplice fascia di reticolati. Forte Belvedere poteva, quindi, dirsi praticamente inespugnabile nel senso pieno del termine.

Concluso il 18 maggio del 1912, forte Belvedere era costruito e collaudato per resistere anche ai bombardamenti più pesanti e rappresenta un'opera moderna e razionale dove il cemento ed il ferro sono stati sapientemente amalgamati con la roccia.

Alla fine del conflitto, forte Belvedere, alla stregua degli altri forti degli Altipiani, divenne proprietà del demanio italiano. Negli anni venti, una linea di sette fortezze in stato di parziale efficienza stava lì, tra i pascoli e i boschi di queste montagne, a memoria di una guerra ancora troppo vicina per essere dimenticata.
Circa un decennio più tardi, però, la grave crisi dei rifornimenti all'industria siderurgica, induce a pensare alla demolizione delle opere corazzate della Prima Guerra Mondiale
A metà degli anni trenta molti dei forti degli Altipiani vennero minati per recuperare il ferro in essi contenuto, venendo ridotti così a cumuli di macerie. Forte Belvedere, diversamente dagli altri, si salvò dalla demolizione per intervento del re Vittorio Emanuele III che volle che almeno un forte rimanesse a perenne testimonianza della Grande Guerra per le generazioni future.

Con grande lungimiranza, negli anni sessanta la famiglia Osele acquistò il forte al fine di sfruttarne la valenza turistica, dotandolo di un impianto di illuminazione e di tabelle indicative dei vari locali e rendendolo visitabile quale museo di se stesso.
Nel 1997 il forte, uno tra i più grandi e meglio conservati, è stato acquistato dal comune di Lavarone che con la collaborazione della Provincia ha effettuato una serie di interventi di restauro e di valorizzazione del sito.
Il complesso, che funge anche da museo della guerra, dal 2008 è stato arricchito con installazioni multimediali che propongono ai visitatori la quotidianità della vita all'interno della fortezza.

Le sale del piano terra sono dedicate alla storia del sistema fortificato degli Altipiani, mentre al primo piano sono narrate le operazioni militari in questo tratto di fronte e sono esposti materiali relativi alla “Guerra Bianca”.
Al secondo piano sono collocati oggetti e documenti che testimoniano le condizioni della vita quotidiana dei soldati nelle trincee (armi, uniformi, materiali sanitari), materiali di propaganda e relativi alla memoria della guerra.

Ulteriori informazioni: www.fortebelvedere.org

Orari di apertura
Marzo: aperto ogni sabato e domenica dalle 10.00 alle 17.00
Aprile:
lunedì chiuso (aperto solo il  2 e 30), da martedì a domenica dalle 10.00 alle 18.00
Maggio e Giugno
: lunedì chiuso, da martedì a domenica dalle 10.00 alle 18.00
Luglio e Agosto: aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.30
Settembre: Lunedì chiuso (tranne il 3), da martedì a domenica dalle 10.00 alle 18.00
Ottobre: aperto ogni sabato e domenica dalle 10.00 alle 18.00
Novembre:  aperto dal 1 al 4 dalle 10.00 alle 17.00
Dicembre: aperto dal 8 al 9 e dal 26 al 30 dalle ore 10.00 alle 16.30

Rimane attivo il servizio di visita guidata in qualsiasi giorno tramite prenotazione (minimo 20 persone) contattando il numero (0039) 0464 780005 o inoltrando una mail al seguente indirizzo: info@fortebelvedere.org

Prezzi
- intero 8 €
- ridotto 6 €
- ingresso famiglia 18 €

Come raggiungerlo:
dalla SS 47 della Valsugana raggiungere Calceranica e quindi seguire le indicazioni per Vigolo Vattaro, da qui proseguire verso l’altipiano in direzione Lavarone; per raggiungere il forte vi sono poi tabelle indicative e appositi parcheggi dove lasciare l’auto. Da qui a piedi in 15 minuti circa si raggiunge la fortezza.

Per approfondire:
Forte Belvedere: catalogo del museo  - Werk Gschwent: Katalog des Museums, a cura di Lucio Fabi, Comune di Lavarone, Cremona, Persico edizioni, 2002.
Forte Belvedere Gschwent: guida all'architettura, alla tecnica e alla storia della fortezza austro-ungarica di Lavarone, Mario Puecher; a cura di Giuseppe Leonardi e Christian Prezzi, Trento: Curcu & Genovese, 2006


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