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Forte Tombion


Si tratta di uno sbarramento stradale (285 m s.l.m.) a chiusura della via che dalla Valsugana attraverso Cismon, conduce a Bassano del Grappa.

Costruita sul finire dell’ ‘800, l’opera detta anche “tagliata della Piovega di Sotto”, viene ristrutturata tra il 1911 e il 1915 per permettere il transito ferroviario, con la creazione di una galleria nella parete est (sul lato est).
Servendosi di una svolta del Brenta verso ovest e tramite considerevoli lavori di mina, l’area è stata predisposta per inserirvi un complesso architettonico di notevoli dimensioni, atto a sovrastare l’intero spazio allora esistente tra la parete rocciosa e la scarpata del fiume.

La Tagliata si compone di 2 batterie in casamatta (ad un solo piano) perpendicolarmente alla strada, una casamatta adibita ad alloggio (su 2 piani) fra le prime due, e un edificio a 2 piani parallelo al percorso stradale, un tempo dotato di parafulmine (gabbia di Faraday), adibito a magazzino delle polveri e zona uffici-abitazione-armeria. Un massiccio muro chiudeva sui fianchi l’intera costruzione, dirimpetto alle batterie a sud e nord terrapieni ricavati con materiale di riporto, fossati  profondi 5 m e larghi 6, con versanti ricoperti in pietra (non arrampicabili senza attrezzatura). 
Gli ingressi carrai potevano essere serrati tramite portoni blindati in ferro ad avviamento manuale. 

Nel 1916, durante la Strafexpedition, si temette che le truppe austriache potessero avanzare lungo il corso del Brenta fino a Cismon, ma già il mese successivo la minaccia di uno sfondamento era svanita a e il Tombion era ritornato semplice retrovia, un ampio e ben fornito magazzino di uomini e artiglierie. 
Il 23 novembre 1916 la Fortezza Brenta-Cismon venne dismessa, sostituita dal cosiddetto “presidio Tagliata Scala”, semplice posto di controllo stradale.
Il 1917 fu un anno di stasi, fino al 13 novembre. In quella data, durante il ripiegamento conseguente al disastro di Caporetto, il distaccamento di copertura – la colonna Piva schierata tra Tezze, Col Perer e Fonzaso - venne incaricato di ostacolare le comunicazioni stradali e ferroviarie di fronte all'avanzare del nemico. 
Distrutte le casematte ed il transito carraio, si contava di demolire anche il tunnel ferroviario, la cisterna e la fontana interna. Improvvise raffiche di mitragliatrice dai roccioni incombenti sulla valle uccisero però alcuni genieri, ferendone altri e gettando nel panico il piccolo reparto incaricato delle demolizioni. Immediato giunse l’ordine di azionare gli inneschi ma solo alcune delle cariche predisposte scoppiarono.

La viabilità potè essere rapidamente ripristinata dalle truppe austroungariche, che nella zona  recuperarono viveri, vestiario e rifornimenti vari, dai depositi sfuggiti alla distruzione.
La fortezza, nelle mani degli austroungarici, divenne ospedale da campo e centro di smistamento per l’ invio dei feriti agli ospedali dell’interno.

Durante la Seconda Guerra Mondiale il forte ritorna in scena: tra il 6 e il 7  agosto 1944 avviene il “sabotaggio del Tombion”:  il collegamento ferroviario tra Bassano del Grappa e Trento, viene bloccato impiegando tutto l’esplosivo lasciato dai militari tedeschi nei magazzini. Si trattò di uno dei più importanti atti di sabotaggio messi in atto da formazioni partigiane su scala europea. Su richiesta delle forze alleate (dopo segnalazione S.O.E. Special Operation Executive) alla brigata partigiana “Antonio Gramsci” con sede a Pietena, sulle Vette Feltrine viene affidata una missione: distruggere la linea ferroviaria della Valsugana per ritardare gli spostamenti e gli approvvigionamenti. La linea del Brennero è presa di mira dai bombardamenti e il traffico viene deviato verso est. “La galleria venne scoperchiata per un tratto di 30 metri e le comunicazioni ferroviarie rimasero interrotte per circa cinque giorni come pure rimase interrotta la strada statale invasa da cumuli di macerie.  La notizia (…) si propagò rapidamente (…). Anche Radio Londra non mancò di darne notizia trasmettendo un caldo elogio ai protagonisti dell’azione.” Paride Brunetti “Bruno”  p. 92  “Forte Tombion – La sentinella del Canal di Brenta” di Luca Girotto.


Come raggiungerlo:  da Primolano sulla statale 47 della Valsugana direzione Bassano del Grappa, dopo circa tre chilometri,  prima dell'abitato di Cismon, è possibile parcheggiare nel piazzale del Ristorante “Al Forte”, edificato proprio a ridosso della semi-smantellata casamatta della batteria meridionale dell’opera. 

Per approfondire: 
Luca Girotto, I forti di Primolano – un “Giano-bifronte”, tagliata della Scala e tagliata delle Fontanelle due fortezze, un unico scopo, Collana monografica storico-escursionistica delle fortificazioni permanenti italiane tra il Canal di Brenta, la Val Cismon e l’Agordino, fasc. 2, Silvy Edizioni, Scurelle (TN), 2010;
Luca Girotto, Forte Tombion : la sentinella del Canal di Brenta : storia ed immagini per la visita alla più antica tra le opere permanenti della Fortezza Brenta-Cismon, Litodelta,  Scurelle (TN)  2008.
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