Stol del Prete - Monte Civerone
Civeron, posto ai piedi dell’Ortigara, teatro di duri scontri nella
Grande Guerra, conserva numerose testimonianze, tra cui il cimitero austroungarico di
Monte Civeron, dove trovano sepoltura i caduti del monte omonimo, del Calefòto, del Cafelon e del Colazzo. meta ogni anno di celebrazioni commemorative. Sulla vetta sono presenti postazioni d’artiglieria e baraccamenti austriaci.
A
Stol del Prete (mt. 1710) è visibile una caverna e resti del baraccamento-alloggio di un cappellano militare, vi è inoltre un basamento con resti dell’affusto di un mortaio austriaco abbandonato lassù dopo
Caporetto, recuperato dagli abitanti di Olle che lo fusero nel primo dopo guerra per ricavarne una campana.
Sul finire dell’estate del 1916, attorno a questo caposaldo si verificarono violenti scontri, contemporanei alle sanguinose azioni italiane volte a risalire sul Civeron reso inespugnabile dagli zappatori dell’esercito imperialregio.
Il lungo e pesante inverno ‘16/’17 esige il suo tributo di vittime anche sul
Lagorai. Il 13 dicembre 1916 è il giorno più nero per ambedue gli schieramenti: in
alta Val Calamento una valanga travolge un accampamento di portatori russi e di riserve austriache uccidendo 95 persone, mentre in
Val Fierollo altre slavine seppelliscono un intero ospedaletto da campo italiano.
In destra Brenta
Monte Civeron è ancora teatro di scontri brevi ma cruenti fino all’agosto: obiettivo degli attacchi italiani è la quota 775 (il “Boccardin”) fortificato e reso imprendibile dagli austriaci. A metà agosto gli italiani ripiegano sulla destra del rio dei Carrari e della Val Maora, dove è presente un secondo cimitero di guerra con croci in ferro (Costone del Col del Zibìlo) abbandonando le posizioni avanzate del Cafelòto e di q. 696 del Civeròn (localmente Col delle Merde) prontamente rioccupate dagli austriaci.
Le ripercussioni della
Battaglia dell’Ortigara, che dal 10 al 25 giugno infuria più a sud sull'orlo dell'Altopiano, sono minime in
Valsugana: alcuni attacchi subito abortiti contro il Civeron e nulla più.
Come raggiungerlo: da Borgo Valsugana salire verso l’abitato di Olle, da qui sentiero Sat 206 fino ai prati di Malga Civeron (m 848).
Per approfondire:
Girotto Luca e Gioppi Franco,
Itinerari della Grande Guerra in Valsugana Orientale e Tesino, Tipografia Litodelta, Scurelle (TN) 2007, pp. 3-5.
Luca Girotto,
La lunga trincea 1915-18, Cronache della Grande Guerra dalla Valsugana alla Val di Fiemme – Cima di Vezzena – Panarotta – Catena Lagorai – Cima d’Asta – Cauriol, Gino Rossato Editore, Novale (VI),1995, pp. 298-305, 334-343, 377-382, 392-393.