Forte Leone Cima Campo
L'opera, a quota 1512, faceva parte dello sbarramento Brenta-Cismon e venne costruita dagli italiani tra il 1906 e il 1912. Aveva il compito di battere le mulattiere che salivano dalla Valsugana all'Altopiano dei Sette Comuni fornendo inoltre una copertura di tiro in tutta la zona circostante per un raggio di 12 km.
Il forte domina un lungo tratto della parte mediana della Valsugana ed offre ampie visioni verso il Monte Grappa, le Pale di San Martino e l'Altipiano di Asiago. Era in linea con il Forte di Cima Lan, verso Arina-Lamon (poi completamente distrutto e oggi inghiottito dalla vegetazione) e dirimpettaio al Forte di Cima Lisser sopra Enego sull'Altipiano di Asiago (anch’esso gravemente danneggiato e oggi "invaso" dagli impianti di risalita della stazione sciistica di Enego 2000).
E' una specifica tipologia fortificata, realizzata secondo i canoni più "moderni" della guerra di posizione di inizio secolo (come il ben più noto e turistico "Forte Belvedere" di Lavarone, austriaco).
Non venne mai utilizzato in battaglia essendosi trovato tagliato fuori dal fronte a seguito degli avvenimenti di Caporetto.
Nel 1917 quando si sarebbe rivelata utile, la fortezza risultava priva di artiglieria. Originariamente l’armamento comprendeva 6 cannoni da 149/35 in cupole girevoli in acciaio, altri 6 pezzi da 75/27 in casamatta e in postazioni di campagna e 17 mitragliatrici. Nei giorni della ritirata italiana una compagnia di alpini del battaglione Monte Pavione si asseragliò all’interno dell’opera, riuscendo ad opporre resistenza per due giorni, ritardando così l’avanzata austriaca e assecondando l’assetto della nuova linea italiana sul monte Grappa.
I danni della struttura sono riconducibili alle esplosioni austriache di poco precedenti l’armistizio e alle razzie messe in atto nel dopoguerra per recuperare il materiale ferroso.
Il forte è stato restaurato dal Comune di Arsiè grazie ad un progetto finanziato dalla Comunità Europea.
Come raggiungerlo:
Si può salire da Castello Tesino verso Celado, oltrepassare il Col della Cimogna (ristorante “il Cacciatore”), e proseguire; presso il ristorante “da Bettin” è possibile parcheggiare e proseguire a piedi in direzione est per poco più di un Km fino a Malga Campo e all’opera fortificata. Si può proseguire anche in auto fino a Malga Col di Gnela e qui prendere la strada ghiaiosa sulla destra che conduce sul retro della fortificazione.
In alternativa dalla piazza di Arsié, in direzione Col Perer. Una volta arrivati all'omonima località (11 km ca.) si gira a sinistra e dopo 5 km ca. alla fine della pineta, prendere la strada ghiaiosa che si stacca dalla principale, oltrepassati i vecchi alloggiamenti della guarnigione, si arriva alla spianata retrostante l'opera di Forte Leone dove si può parcheggiare senza difficoltà.
Per approfondire:
Luca Girotto, 1866-1918 : Soldati e fortezze tra Asiago e il Grappa : storia ed immagini dello sbarramento Brenta-Cismon dal Risorgimento alla prima guerra mondiale, Rossato, Novale di Valdagno (VI) 2002, pp. 41-46.
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