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Chiesa di SS. Pietro e Paolo

Comune: Roncegno Terme

L’attuale chiesa arcipretale, dedicata ai SS. Apostoli Pietro e Paolo, fu costruita tra il 1757 e il 1782, su disegno degli architetti lombardi Bianchi.

E’ in stile barocco rinascimentale ad una sola navata con quattro cappelle laterali. Dall’abside fa spicco il monumentale altare maggiore opera dell’architetto veneziano Temanza, impreziosito dalla pala di Francesco Guardi "La SS. Trinità appare ai Santi Pietro e Paolo" che risalirebbe al 1778. Ai lati del presbiterio si possono ammirare due grandi affreschi del pittore fiemmese Valentina Rovisi, allievo del Tiepolo, e della figlia Vincenza: quello di destra rappresenta la caduta di Saulo sulla via di Damasco, quello di sinistra la caduta di Simon Mago. Sempre del Rovisi è il grande affresco della navata: L’Ascensione di Gesù al Cielo.

Appena entrati sulla destra si nota l’altare dedicato al Sacro Cuore di Gesù, con statua lignea: sopra il timpano della porta laterale, in una nicchia, è collocata la statua di San Domenico e sulla parete opposta quella di San Giuseppe. Proseguendo troviamo l’altare della Madonna del Rosario e l’altare maggiore, entrambi in marmo. Ai lati del tabernacolo, in due nicchie, fino a pochi anni fa erano collocate due statuette in ceramica d’Este, opere di Gerolamo Franchini, rappresentanti l’Immacolata e San Giovanni Evangelista. Per il loro valore e la loro asportabilità, ora sono conservate in luogo sicuro.

Sul soffitto del presbiterio sono dipinti i quattro evangelisti con il loro simbolo, opera di G.Battista Chiocchetti di fine Ottocento. Sul presbiterio, da alcuni anni, è stato posto un espressivo crocefisso del XVII secolo: pare sia stato realizzato da un certo Carlo Boninsegna in Roncegno. Sull’altro lato della navata c’è l’altare dedicato all’Annunciazione con tela settecentesca di autore ignoto, altare proveniente dalla chiesa della SS. Trinità di Trento, costruito nel 1690 dallo scultore vicentino Giovanni Merlo. Poco sotto si trova il pulpito di stucco con un bel baldacchino, opera di Giovanni Caminada del 1796. L’ultimo altare è quello di San Crocefisso, tutto si marmo bianco, opera di Guglielmo Montini.

Sulla cantoria, in una cassa tardo settecentesca, è racchiuso un organo Pugina di Padova, inaugurato nel 1931. Il campanile fu costruito in meno di due anni, dal 1886 al 1888, alto circa sessanta metri, voluto dall’arciprete Don Petris, su disegno dell’ingegnere Nordico.

Nella nuova torre campanaria vennero poi collocate sette campane fuse nella fonderia Chiappani di Trento. Furono confiscate con la guerra del ’15-’18, poi i nuovi bronzi vennero benedetti il 28 ottobre 1922 dal parroco Don Meggio.

Nel locale fra la chiesa e il campanile, negli anni ’90, fu realizzata una piccola cappella contenente su una parete una bella tela raffigurante la Madonna Assunta, opera del cremonese Massimiliano Gallelli.

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