Forte del Pizzo
La più orientale delle fortificazioni dello sbarramento di Lavarone-Folgaria si trova a 1908 metri di quota. Soprannominato "l'occhio dell'altipiano", esercitava principalmente funzioni di osservatorio e di collegamento ottico. A sud si distendono infatti la piana di Vezzena e l'altopiano di Folgaria, con visuale sul fronte delle prealpi vicentine prospicienti il Pasubio.
Con l'ausilio degli obici del sottostante Forte Verle, il distaccamento serviva a difendere l'estremo punto Nord, serrando così la strada a possibili azioni aggiranti di truppe da montagna. Nei primi giorni di guerra del 1915, venne preso di mira dagli alpini del battaglione "Bassano" ma la difesa della sua guarnigione ne impedì l'occupazione.
Rimase sempre in possesso delle truppe austroungariche e fu base di partenza per l'offensiva del maggio-giugno 1916.
In conci calcarei squadrati con sottostante struttura in calcestruzzo, è opera ardita in quanto si appoggia alla roccia che gli fa da parete a nord, e si affaccia a strapiombo sulla Valsugana con un “salto” di 1300 metri. Era collegata telefonicamente e tramite segnalazioni ottiche con tutti i forti vicini tramite il comando di monte Rust, ed era inoltre collegata otticamente con la batteria germanica dell’Alpen Korps appostata sulla Panarotta a metri 2002.
L’amministrazione comunale di Levico è intervenuta con un'imponente opera di restauro, realizzando anche una terrazza panoramica che valorizza ancor di più il ruolo di osservatorio sulla valle.
Come raggiungerlo: a piedi o in bici dal passo Vezzena verso forte Verle, seguendo l'itinerario qui proposto.
Per approfondire: E. Acerbi, M. Maltauro, C. Gattera, A. Povolo, Guida ai forti italiani e austriaci degli altipiani – itinerari e storia, Gino Rossato editore, Valdagno 1995, pp. 113-115.